Una rete di auto-aiuto tra le donne dell’India rurale
Varanasi, chiamata in passato Benares, si erge sulle rive del sacro fiume Gange. Tra gli insediamenti più antichi della civiltà umana, è la culla della religione hindu.
Stando all’ultimo censimento del 2011, nella fascia di popolazione 0-6 anni, per ogni 1.000 bambini maschi si registrano solo 885 bambine; differenza dovuta all’aborto di feti femmine durante la gravidanza o l’omicidio di neonate appena dopo il parto.
Su 355 milioni di donne indiane in età riproduttiva, solo il 12% utilizza assorbenti mentre il restante 88% utilizza stracci, terra, cenere e altri materiali poco igienici, tanto che il 70 % delle malattie femminili sono collegate alla scarsa igiene mestruale.
Questi problemi si sommano alle lacune in campo nutrizionale, mancanza di servizi igienico-sanitari e istruzione inadeguata.
Il progetto “Per l’empowerment individuale, economico e sociale delle donne; il contrasto alla povertà, alle violenze e alle dicriminazioni”.
Fondazione Pangea, che lavora da anni in partenariato con l’organizzazione indiana Sampark, è stata contattata dalla Fondazione Krishnamurti, che ha sede a Varanasi, e che si occupa dell’educazione di bambini dai 6 ai 18 anni.
La Fondazione Krishnamurti ha chiesto a Pangea-Sampark di aiutarla a sviluppare un progetto a tutto campo tra la popolazione rurale che lavora le loro terre, per rispondere a molteplici bisogni tra cui:
• il lavoro e l’eliminazione della povertà;
• la rimozione delle discriminazioni e delle violenze verso le donne;
• le cure sanitarie.
Il progetto vuole promuovere l’emancipazione economica attraverso lo sviluppo d’impresa, la raccolta di risparmio, la concessione di credito, la microfinanza e la creazione di cooperative locali. In una parola, attraverso il programma di Microcredito, tema sul quale Pangea è all’avanguardia da anni, dove tutte le azioni permettono di lavorare olisticamente sulle donne per dare loro la forza di trasformare la propria esistenza.