Un futuro per l’Afghanistan, un Futuro per tutti
In un quartiere periferico di Kabul, Arzan Quemat, c’è una scuola molto silenziosa e piena di vita, popolata da persone che si parlano solo attraverso segni e gesti. Vi sono circa 500 alunni, di età variabile da un anno ai diciotto, sia femmine che maschi e tutti sono affetti da un particolare handicap: sono sordi.
Provengono da diversi quartieri di Kabul e questa scuola è un po’ un sogno per loro. Un luogo speciale perché se non vi fosse nessuno ad aiutarli sarebbero completamente emarginati, destinati alla solitudine e ad una violenza familiare e sociale insostenibile.
La scuola è gestita dall’Associazione Nazionale di sordi (ANAD) nata nel 2004 da un gruppo di giovani donne e uomini sordi che, dopo aver lottato per un decennio, ha ottenuto il terreno dalla municipalità di Kabul dove ha poi costruito la scuola.
All’interno di essa vi lavorano come insegnanti e personale dirigente 35 donne e 15 uomini dedicati e competenti, anch’essi in parte sordi. Insegnano ai bambini il linguaggio dei segni, a contare, a comunicare e ad esprimersi con il corpo, nelle emozioni e nei bisogni, tra loro, con i familiari e con chi è intorno.
L’incontro tra Fondazione Pangea e ANAD ha creato un nuovo percorso di sviluppo e dato vita a nuove prospettive.
L’Afghanistan è un paese che ha ancora molta strada da fare per raggiungere il rispetto dei diritti umani e le donne vengono considerate esseri inferiori, se oltre a questo si somma la disabilità si può ben immaginare il destino che aspetta le ragazze della nostra scuola. Uno degli obiettivi che Pangea si è preposto è dunque quello di cambiare il destino segnato di queste giovani donne.