Interrompere la spirale della violenza.
Il fenomeno della violenza assistita da parte di un minore è quella situazione per cui i minori presenziano o subiscono direttamente o indirettamente atti di violenza familiare; nonostante sia classificato tra gli abusi all’infanzia, la sua profonda gravità è ancora poco conosciuta dalla opinione pubblica. La difficoltà risiede nel collegare la violenza familiare al maltrattamento dei minori giacché questo tipo di violenza viene percepita unicamente rispetto alle dinamiche di coppia.
Infatti già la nostra società ha difficoltà ad assimilare, capire ed affrontare i casi di violenza sulle donne, ancora di più diventa problematico accettare che queste aggressioni affliggono ed hanno conseguenze anche sui minori, solamente per esserne stati testimoni e ancora di più se loro stessi sono vittime dirette. Tale rimozione avviene perché gli aggressori sono le persone che, si suppone, dovrebbero essere responsabili della loro cura e del loro benessere fisico e psichico.
L’esperienza diretta o indiretta di un minore ha un impatto doloroso, confondente e spaventoso: si può vedere la violenza, si può sentire il rumore di percosse e rotture di oggetti, grida, insulti, minacce, pianti; come anche genera gli stessi effetti sapere che determinate cose avvengono, constatarne le conseguenze vedendo oggetti distrutti ed effetti fisici sul proprio familiare, percepire la disperazione, l’angoscia e lo stato di terrore delle figure affettive di riferimento che vivono in famiglie a conflittualità continua.
In Italia, si stima che siano circa 800.000 i minori che hanno assistito alle violenze del padre sulla propria madre, esperienza che è equiparata ad aver subito abusi in prima persona, poiché li espone a insicurezza, senso di colpa, mancanza di fiducia nel genitore vittima e negli adulti, fino ad arrivare ad atteggiamenti aggressivi, emulazione di atti violenti o bullismo in età adolescenziale e adulta, e a veri e propri comportamenti devianti o disturbi psicologici come la depressione.
Inoltre, esiste il cosiddetto fenomeno della trasmissione intergenerazionale della violenza; i figli che assistono alla violenza del padre nei confronti della madre o che l’hanno subita hanno una probabilità maggiore, infatti, di essere autori di violenza nei confronti delle proprie compagne e le figlie di esserne vittime. I maschi imparano ad agire con violenza, le femmine a tollerarla. Per questo sono essenziali politiche di prevenzione e di sensibilizzazione che facciano comprendere la negatività dei comportamenti d’indifferenza e di accettazione rispetto alla violenza nelle famiglie.
Grazie al progetto B-side è stato realizzato un manuale dal titolo: “Una barriera per fermare l’effetto domino della violenza domestica sui minori: esperienze e linee guida”, che raccoglie i dati e le esperienze di tutti i partner e paesi coinvolti.
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